mercoledì 27 marzo 2013

Breve storia di un pantalone rosa pesco...



Mattinata di fine marzo, la primavera è finalmente arrivata, e secondo l'immaginario comune al pronunciare della suddetta parola sono associate immagini come sole, fiori, cielo azzurro, uccellini svolazzanti... 
Ricominciamo.

Mattinata di fine marzo e secondo il calendario astronomico la primavera è ormai arrivata da una settimana, freddo, pioggia e vento sono i leit motiv di questa "splendida" giornata. Ma io, che il sole, l'azzurro e i fiori c'è li ho dentro, decido di andare a lezione vestita con un bel paio di pantaloni rosa pesco, caviglia scoperta, giacca di pelle. Mi sento figa, anticonformista, e sono sprezzante verso coloro che ancora usano i loro maledetto Woolrich.
Ma è proprio nelle occasioni in cui il tuo ego è così imponente che il Karma arriva con tutta la sua puntualità a punirti, e sulla scalinata principale della facoltà davanti un centinaio di persone il mio piede scivola e a mo' di cartone animato io e il mio sedere decidiamo di asciugare i gradini. 
Niente di grave fortunatamente, (ci mancava solo che mi rompessi qualcosa!), e risate e figuraccia a parte, ho rimediato un sedere bagnato e i miei stupendi pantaloni rosa pesco hanno acquistato un color marroncino fango notevole!!!

MORALE DELLA FAVOLA:

1. Non accadrà mai più, di sentirmi più figa dei pionieri del Woolrich. (il loro mantra vi punirà);
2. Riporrò nell'armadio i miei pantaloni rosa pesco (che avevo comprato da fashion-victim quale sono) e li utilizzerò solo quando la primavera arriverà veramente;
3. La prossima volta prenderò l'ascensore!!!!



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